Regia: Gastón Duprat
Cast: Guillermo Francella, Luis Brandoni, Andrea Frigerio
Durata: 100 minuti
Distribuzione: Movies Inspired
Arturo e Renzo sono amici da una vita; gallerista col fiuto per gli affari il primo, artista tutto genio e sregolatezza il secondo. Li dividono differenze incolmabili di vedute sull’arte e sulla vita: Arturo è un uomo ordinato, elegante, distinto, che sta stare nella società, un buon commerciale; Renzo detesta il prossimo, vive al limite dell’indigenza, non è disposto a scendere a compromessi, sa essere spesso detestabile. Ma l’amicizia che li lega li conduce ad affrontare insieme degli eventi impensabili. “Il mio capolavoro” di Gastón Duprat, stimato cineasta argentino, torna a battere i sentieri dell’arte contemporanea (dopo il già notevole “L’artista” del 2008) con un’ironia ed una sapidità che caratterizza il suo modo di intendere e di fare cinema. Rispetto all’ultima fatica, “Il cittadino illustre” (2016), interrompe il suo sodalizio con il compagno artistico di una vita, Mariano Cohn (che però produce il film), e cambia il focus dell’analisi: non più la figura dell’artista e del suo ruolo nella società (anche se non si sottrae ad alcune stoccate taglienti “Se sei abbastanza egoista e non ami nessuno allora sei un artista“) quanto invece il mercato dell’arte, fatto di ipocrisie, manipolazioni, sedicenti esperti e appassionati danarosi, geni incompresi e critici col sopracciglio alzato.