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Recensione: Ant-Man

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Genere: Fantascienza

Regia: Peyton Reed

Cast: Paul RuddMichael DouglasEvangeline LillyCorey StollBobby Cannavale

Durata: 117 min.

Distribuzione: Walt Disney Pictures

 

 

Scott Lang, dopo un lungo periodo in prigione, vuole chiudere con il proprio passato da scassinatore per riprendere i contatti con sua figlia Cassie, l’unica cosa preziosa che gli è rimasta. L’ormai ex ingegnere elettronico tenta in tutti i modi di ottenere un impiego onesto, ma il massimo che è riuscito a racimolare è un piccolo lavoro presso una catena di gelaterie. Non riuscendo a pagare gli alimenti alla ex moglie Maggie, accetta la malsana idea del suo amico Luis di rapinare una villa lussuosa di un anziano signore. Una volta entrato, quello che trova in casa è un misero costume color rosso scuro, contrariamente al bottino che Luis gli aveva accennato. Quella strana armatura in grado di rimpicciolire chiunque ne faccia uso, cambierà da lì in poi la sorte di Scott, il quale scoprirà non solo di essere stato scelto dal proprietario della casa, lo scienziato Hank Pym, ma dovrà soprattutto decidere se indossare o meno la veste di Ant-Man e, di conseguenza, impedire che la nuova invenzione di Darren Cross (Il calabrone) venga venduta alle organizzazioni terroristiche e criminali.

 

Con Ant-Man la fase 2 della Marvel è ufficialmente conclusa. In attesa del prossimo Captain America: Civil War, si può certamente affermare come questa parentesi cinematografica non poteva concludersi in maniera migliore, introducendo un personaggio poco conosciuto al grande pubblico (escludendo gli appassionati). Come ne I Guardiani della Galassia, il modo più semplice e immediato di portare sullo schermo uno dei più stravaganti supereroi della Marvel (in attesa, l’anno prossimo, del controverso Deadpool) è attraverso un tono leggero e ironico della narrazione. Su questo punto la Marvel Studios non ha rivali, proponendo una storia che mischia, come del resto in tutti gli altri film, humour e scene di azione. In questo lungometraggio tuttavia la scelta più azzeccata è stata di equilibrare una prima parte più riflessiva relativa al personaggio di Scott, alle prese con una vita altalenante e frenetica, con una seconda tutta concentrata sulle reali capacità dell’eroe. In questo modo Ant-Man ha saputo accontentare gli amanti della serie cinematografica, approfondendo alcuni elementi in vista dei prossimi capitoli, e coloro che prediligono per i combattimenti mozzafiato. La pecca più evidente del film sta nella gestione superficiale del villain, usato solo in maniera funzionale alla storia senza un adeguato approfondimento delle proprie intenzioni. Per il resto, gli attori Paul Rudd, Michael Douglas ed Evangeline Lilly sono stati in grado di portare autenticità ai propri personaggi, con interpretazioni convincenti e mai banali. Non mancano alcuni cameo illustri (dall’intramontabile Stan Lee a un Vendicatore piuttosto speciale) e alcune sequenze davvero esilaranti, in particolare quando Scott è in azione nei panni dell’uomo insetto. Nel complesso, Ant-Man dimostra come un essere insignificante all’occhio umano possa essere capace di compiere grandissime imprese e contribuire a rendere il mondo un posto migliore nonostante la sua (microscopica) stazza.

Voto: 3 su 5

Il trailer

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