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Recensione: Three billboards outside Ebbing, Missouri (Speciale Venezia74)

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Genere: Commedia nera

Regia: Martin McDonagh

Cast: Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Peter Dinklage

Durata: 115 minuti

Paese: USA

Distribuzione: 20th Century Fox


Tre grossi cartelloni pubblicitari fuori Ebbing, in una strada frequentata soltanto da “ubriachi e da chi si è perso”, sono il mezzo attraverso i quali una madre chiede a gran voce giustizia. Giunge come un fulmine a ciel sereno, rappresentando una piacevole sorpresa, il nuovo lavoro del cineasta McDonagh (In Bruges, 7 Psicopatici); presentato in Concorso alla 74a Mostra del Cinema di Venezia, si issa di diritto sullo scranno del lavoro a stelle e strisce più interessante. Mildred, la donna protagonista delle vicende ha il volto di Frances McDormand, donna che ha perso in modo brutale la figlia, stuprata e carbonizzata sette mesi prima, donna logorata dall’attesa di vedere un colpevole in manette. È così che gli spazi pubblicitari alti sei metri diventano enormi punti di domanda e, al tempo stesso forte atto di accusa, sul perché lo sceriffo Willoughby ed i suoi uomini ancora non siano giunti ad un punto fermo nelle indagini. “Three billboards outside Ebbing, Missouri”, che uscirà a gennaio in Italia, rappresenta una commedia nera che strizza l’occhio ai fratelli Coen, una pellicola intrisa di black humour che resta in equilibrio tra registro comico e tragico, dal gusto sapido e abrasivo. La scelta dell’ambientazione geografica non è affatto casuale: il Missouri è lo stato nel cuore degli States, incastonato tra Iowa e Kentucky, uno degli ultimi Stati ad abolire la schiavitù, un Paese che ancora in tempi molto recenti ha fatto registrare scontri e dissidi relativi alla questione dell’integrazione razziale. E “Three billboards outside Ebbing” rappresenta un’amalgama riuscita di una società rabbiosa ed insoddisfatta, con uno sfondo fatto di discriminazioni e violenza, condita di sciatteria e superficialità, in cui l’urgenza di verità  di una madre diventa messaggio ineludibile e le risposte non più procrastinabili. Un atto che diventa rivoluzionario nella portata ed è la miccia di una bomba pronta ad esplodere; al film non manca nulla, memorabili le interpretazioni, Woody Harrelson nei panni dello sceriffo, Sam Rockwell nelle vesti di Dixon (pessimo poliziotto con comportamenti violenti e orientamenti apertamente razzisti), ma anche John Hawkes, Peter Dinklage, Abbie Cornish, oltre, come anticipato poco sopra, Frances Mcdormand, che rende essenziale e vero il personaggio di Mildred; una scrittura millimetrica che non lascia nulla al caso ed una dimensione filmica che si muove tra finzione e aderenza al reale in modo bilanciato e mai scontato. Musiche di Carter Burwell.

Voto: 4,5 su 5

Il trailer del film:

 

 

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