Venezia 74 – i film in concorso


Qui l’elenco dei film presentati stamane da Alberto Barbera e Paolo Baratta durante la conferenza stampa avvenuta a Roma e che concorreranno al Lido nelle categorie In Concorso e Orizzonti. La 74° Mostra internazionale d’arte cinematgrafica di Venezia sarà in programma dal 30 agosto al 10 settembre

In concorso:

– Human Flow di Ai Weiwei

– Mother! di Darren Aronofsky

– Suburbicon di George Clooney

– The Shape of Water di Guillermo Del Toro

– L’insulte di Ziad Doueri

– La Villa di Robert Guediguian

– Lean On Pete di Andrew Haigh

– Mektoub, My Love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche

– The Third Murder di Hirokazu Kore-eda

– Jusqu’a La Garde di Xavier Legrand

– Ammore e Malavita dei Manetti bros.

– Foxtrot di Samuel Maoz

– Three Billboard Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh

– Hannah di Andrea Pallaoro

– Downsizing di Alexander Payne  (Film d’apertura)

– Jia Nian Hua di Vivian Qu

– Una famiglia di Sebastiano Riso

– First Reformed di Paul Schrader

– Sweet Counrty di Warwick Thornton

– The Leisure Seeker di Paolo Virzì

– Ex Libris – The New York Public Library di Frederick Wiseman
Fuori concorso

– Our Souls at Night di Ritesh Batra

– Vittoria e Abdul di Stephen Frears

– La Mélodie di Rachid Hami

– Outrage Coda di Takeshi Kitano (Film di chiusura)

– Loving Pablo di Fernando Leon de Aranoa

– Diva! di Francesco Patierno

– Zama di Lucrecia Martel

– One Wood di Errol Morris (serie Netflix)

– La Fidèle di Michaël R. Roskam

– Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini

– The Private Life of a Modern Woman di James Toback

– Brawl in Cell Block 99 di S. Craig Zahler

– Cuba and the Cameraman di Jon Alpert

– My Generation di David Batty

– Piazza Vittorio di Abel Ferrara

– The Devil and Father Amorth di William Friedkin

– This is Congo di Daniel McCabe

– Ryuichi Sakamoto: Coda di Stephen Nomura Schible

– Jim & Andy: The Great Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton di Chris Smith

– Happy Winter di Giovanni Totaro

Orizzonti
– Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli (film d’apertura)

– Disappearance di Ali Asgari

– Espèces Menacèes di Gilles Bourdos

– The Rape of Recy Taylor di Nancy Buirski

– Caniba  di Lucien Castaing-Taylor, Verena Paravel

– Les Bienheureux di Sofia Djama

– Marvin  di Anne Fontaine

– Invisible  di Pablo Giorgelli

– Brutti e cattivi di Cosimo Gomez

– The Cousin di Ztahi Grad

– No Date, No Signature di Alireza Khatami

– Los Versos del Olvido di Vahid Jalilvand

– La nuit ou j’ai nagè di oyogisugita yoru  di Manievel e Kohei

– Krieg  di Rick Ostermann

– West of Sunshine di Jeff Rastoupulos

– Under the Tree di Gylfi Sigurðsson

– La vita in comune di Edoardo Winspeare

– Gatta Cenerentola  di Rak, Cappiello, Guarnieri e Sansone

Cinema nel giardino
– Controfigura  di Rä di Martino

– Woodshock di Kate Mulleavy, Laura Mulleavy

– Suburra – La serie di Placido, Molaioli e Capotondi (serie Netflix)

– Tueurs di François Troukens, Jean-François Hensgens

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. wwayne ha detto:

    Friedkin che fa un film su padre Amorth non se lo sarebbe immaginato neanche il più fine umorista o lo scrittore più fantasioso. E’ proprio vero che talvolta la realtà supera la fantasia! 🙂

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    1. Riccardo Lo Re ha detto:

      Ah ah ah. Oggi il direttore Barbera ha affermato che Friedkin ha una certa fissazione con l’esorcismo (😂). Comunque quest’anno il catalogo è davvero ricco. Interessanti film (almeno sulla carta) e dai temi variegati. Vedremo

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      1. wwayne ha detto:

        I temi potranno anche essere variegati, ma le facce sono sempre le stesse. Ormai si è formato a livello mondiale un gruppetto di registi che fanno film d’autore col preciso scopo di titillare la critica, e puntualmente vengono ripagati con recensioni entusiaste e vetrine festivaliere. Non pretendo di vedere l’Uomo Ragno a Venezia o a Cannes, ma qualche film meno “da critica” e più “da pubblico” non guasterebbe. Agli Oscar fanno così, e infatti quella cerimonia surclassa tutti gli altri eventi simili in termini di tam tam mediatico. Grazie per la risposta! 🙂

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      2. Riccardo Lo Re ha detto:

        Beh, Del Toro, Clooney (con sceneggiatura dei fratelli Coen), Kitano, il film Brawl in Cell Block 99 di S. Craig Zahler, Loving Pablo di Fernando Leon de Aranoa mi paiono film più rivolti al pubblico. È ovvio che un festival debba anche puntare al linguaggio cinematografico, alle sue diverse espressioni e manifestazioni. Deve bilanciarsi in modo da avere sia autorevolezza che innovazione. È interessante che Venezia sia la prima a istituire un premio per il VR. Non è sicuramente il futuro del cinema, ma l’obiettivo di una Mostra è di mostrare le diverse sfaccettature dell’arte. Sul ruolo della critica si aprirebbe un capitolo lungo e un commento non basterebbe a esaurirlo. Nel mio caso, tento comunque di scovare il buono di molti film, magari valorizzando più le qualità, lo sforzo e il lavoro rispetto alle pecche che possono essere evidenti (e forse, me lo dicono in tanti, è un mio limite, visto che di rado stronco un lungometraggio). Per quanto riguarda gli Oscar, è errato paragonare una serata dove lo star system e il mondo hollywoodiano premia le sue produzioni, a un festival che volge lo sguardo verso tanti orizzonti, non solo quello statunitense (e meno male).

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