Qui si parla di Cinema

Recensione: Captain America – Civil War

Annunci

Genere: Azione

Regia: Anthony Russo, Joe Russo

Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Jeremy Renner, Anthony Mackie, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Daniel Brühl, Chadwick Boseman, Emily VanCamp, Martin Freeman, Paul Rudd, Tom Holland, Marisa Tomei

Durata: 146 min.

Distribuzione: Walt Disney

 

 

Dopo i fatti di Sokovia avvenuti in Age of Ultron, c’è movimento e trambusto intorno agli Avengers. Molti si chiedono se veramente questo gruppo di supereroi siano in grado di provvedere alla sicurezza dei cittadini, se davvero il mondo abbia bisogno di un supporto che non venga ordinato dalle organizzazioni intergovernative. Intanto gli attentati non cessano, e in molti casi sono gli stessi Vendicatori ad andarci di mezzo. La soluzione è unica, e la propone l’ONU tramite le Nazioni colpite: gli eroi devono essere schedati, per essere chiamati solo se è necessario e se le stesse organizzazioni riterranno opportune. Quei piccoli segni di cedimento, ora si sono trasformati in fratture, spaccando a metà l’intero gruppo. Da una parte chi sostiene il progetto, ritenendo necessario un supporto dei governi nazionali, da un lato chi invece sostiene che questo possa portare gravi danni alla libertà e al loro modo di agire.

Captain America: Civil War è sicuramente una svolta per la Marvel. Svolta nello stile e svolta soprattutto per alcuni personaggi. Nel primo caso, i Fratelli Russo sono riusciti almeno a tappare una delle pecche principali del presente film di Josh Whedon, che per motivi di lunghezza ha dovuto porre dei tagli netti ad Age of Ultron nella fase di montaggio. Qui invece la bravura dei registi, già mostrato efficacemente in Captain America: The Winter Soldier, è stato di mostrare le cause che porteranno allo scontro, le motivazioni che spingeranno gli eroi a stare da una o dall’altra parte. Certo, per analizzare al completo i vari protagonisti sarebbe stato necessario un tempo molto più lungo, ma avrebbe provocato seri problemi di fruizione della pellicola. Gli sceneggiatori sono riusciti, soprattutto nella prima parte, a inserire i dettagli necessari alla comprensione del film (seppur con qualche limite che emerge nettamente, sopratutto nella fase centrale del film, con l’inserimento di tutti i restanti Vendicatori) senza omettere tuttavia la parte action, quella che più rappresenta la cinematografia Marvel, grazie a una regia che spiazza per come i Russo Brothers siano stati in grado di mantenere alto il livello tecnico come nella loro precedente collaborazione. Inoltre un elemento visibile nel film è che Civil War affievolisce la parte humor che contraddistinguevano i suoi predecessori, segno di una maturazione che non riguarda solamente i suoi componenti nella scena. Proprio su questi bisogna spendere una parola. Nonostante il titolo sottolinei l’importanza di Captain America, la colonna portante è (purtroppo o per fortuna, dipende dai gusti) un’altra. Difficilmente un film senza Iron Man avrebbe lo stesso effetto, non tanto per le caratteristiche in sé del personaggio, quanto per l’evoluzione che Tony Stark ha avuto durante questi anni. Da filantropo, miliardario, playboy quale era, ora l’eroe dall’armatura d’acciaio ha cambiato maschera. Il suo modo di agire, i pensieri oscuri del suo passato emergono dalla prima scena del film, che mostra subito chi davvero conterà in questo film. Captain America invece, seppur con qualche sfumatura, non mostra cenni di evoluzione: rappresenta l’idea di purezza, di fermezza sia nel comportamento, sia nel raggiungimento degli obiettivi. Più che sorprenderci del Capitano, veniamo spinti a immedesimarsi nei pensieri di Stark, che non riesce più a comprendere se davvero gli Avengers sono la risposta ai problemi o la causa di essi, come emerge proprio da una delle riflessioni di Visione. Qui infatti non si tratta di combattere alieni o androidi intellettualmente avanzati. Il villain, se possiamo chiamarlo tale, oltre a essere l’uomo comune segnato dagli eventi distruttivi a Sokovia o in Nigeria, è in questo caso lo specchio del passato che insorge e vuole uscire a tutti i costi. Non si tratta più di giustizia, ma di vendetta. Ed è proprio questo a determinare la buona riuscita del film, pur con tutti i difetti che ognuno, guardandolo, può trovare.

E voi, da che parte state?

Voto: 3 su 5

Il trailer

Attenzione! Questa recensione non è stata oggetto di pagamenti da parte della Walt Disney Pictures. Nessuna teoria del complotto, tranquilli!

🙂

Annunci

Annunci