Recensione: Si alza il vento

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Genere. Animazione

Regia:  Hayao Miyazaki

Durata: 126 min.

Distribuzione: Lucky Red Distribuzione

 

 

 

“Le vent se lève, il faut tenter de vivre”. “Si alza il vento. Dobbiamo provare a vivere”. Il film parte proprio con questa frase, tratta da una poesia di Paul Valéry, che in sé racchiude tutta l’essenza del lavoro del maestro Hayao Miyazaki. La pellicola narra la storia del giovane Jiro Horikoshi e della sua passione per l’aeroplano, il quale lo accompagna anche nei sogni grazie all’ispirazione proveniente dal conte Caprone, il progettista italiano che lo ha spinto a intraprendere questa strada. Quando frequenta l’università per diventare ingegnere, assiste al grave terremoto avvenuto in Giappone negli anni ’20, il quale sarà anche l’occasione dell’incontro di una giovane ragazza che diventerà, in seguito, l’amore della sua vita. Una volta laureato, viene preso alla Mitsubishi per sviluppare nuovi aerei cercando di ridurre il ritardo tecnologico con gli altri Paesi stranieri e riportare il Giappone tra le Nazioni più potenti del globo.

Questo film potrebbe essere paragonato a una graziosa cartolina. Se si osserva attentamente, nella foto si possono trovare tutti gli aspetti che più contraddistinguono quel determinato luogo. Lo stesso si può notare in Si alza il vento, dove le atmosfere, le ambientazioni e le tematiche che si possono scoprire nei capolavori di Miyazaki si possono evidenziare anche in questo ultimo film. La natura che si ribella, le contrapposizioni tra i valori nell’uomo, e i paesaggi idilliaci e surreali sono tra gli elementi che si possono scorgere nell’ultima fatica del maestro. Il ragazzo, dopo essere entrato alla Mitsubishi, vuole contribuire a costruire aeroplani come se fossero degli splendidi sogni, pur sapendo che quelle sue creazioni sarebbero state destinate a una causa ben diversa da quello che lui desidera. Così come Caproni creò le sue opere per fornirle all’esercito italiano nella Prima Guerra Mondiale, così Jiro realizzò delle straordinarie invenzioni (gli aerei Mitsubishi A6M Zero) per portare il Giappone in guerra contro gli Stati Uniti con l’attacco a Pearl Harbour. In questo film il declino dell’Impero giapponese è sottolineato sia da eventi naturali (il terremoto) sia dall’opera fin troppo ambiziosa del Giappone di essere una Nazione superiore alle altre con l’investimento eccessivo in armamenti. Il film eccelle, come sempre, sull’aspetto tecnico, con le scenografie tipiche del suo cinema che mostrano l’armonia tra realtà e finzione. I continui rimandi ai sogni del giovane (visibile sin dall’inizio) rendono la pellicola leggera e piacevole fino ai titoli di coda, aiutata da una deliziosa colonna sonora che coinvolge per tutta la durata del film. La storia d’amore che nasce tra Jiro e Nahoko è rispecchia appieno la bellezza dell’opera. Inoltre è funzionale all’intento del giovane ingegnere di costruire un grande aeroplano, dal momento che la ragazza rappresenta la vera ispirazione del ragazzo per la sua invenzione. Si alza il vento è uno dei film più emozionanti di Miyazaki, grazie a una storia autentica e piena di vitalità. Un capolavoro.

Voto: 5 su 5

Il trailer

La canzone ufficiale (Hikoki Gumo)

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