Recensione: What we do in the Shadows

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Genere: Horror/Commedia

Regia: Jemaine Clement, Taika Waititi

Cast: Taika Waititi, Jemaine Clement, Jonathan Brugh, Cori Gonzales-Macuer, Stuart Rutherford

Durata: 86 min.

 

 

 

Era ora. Dopo anni di sofferenze e di problemi esistenziali causati dall’uscita della saga di Twilight, dove i vampiri hanno assunto una valenza tutt’altro che spaventosa (possiamo dire che “ridicola” sia la parola giusta per riassumere l’intera trilogia), Jemaine ClementTaika Waititi hanno deciso di creare un mockumentary (un falso documentario) su un gruppo di vampiri abbastanza stravaganti. Viago, un personaggio preciso, ordinato, rispettoso delle regole; Deacon, egocentrico e con un’elevata autostima di sé, tanto da definirsi il più attraente e alla moda del gruppo; Vladislav, individuo brutale nei momenti di depressione, ma con comportamenti gentili e civili nella quotidianità (sempre se non si tratti di un uomo da sacrificare). Non per ultimo, il più anziano della congrega, Petyr, dall’aspetto simile a Voldemort di Harry Potter, è invece di poche parole e molto riservato, che vive la maggior parte della giornata in una bara fatta di roccia. Tutti questi vengono inseriti nei momenti di routine, con l’obiettivo di deridere ogni tipo di luogo comune sulle debolezze dei vampiri. Ogni aspetto viene rappresentato in stile documentaristico, nel quale una troupe (di umani) intervistano i personaggi e mostrano ogni momento della loro giornata (pardon, serata). L’aspetto sarcastico di What we do in the Shadows sta nello sminuire l’immaginario collettivo dei personaggi, inquadrando i momenti più imbarazzanti e suggestivi della loro “vita eterna”. I vampiri vengono tolti dal mito e inseriti nella realtà di tutti i giorni. Non solo, la loro umanizzazione viene davvero ben orchestrata attraverso situazioni ordinarie, come lavare i piatti, uscire la sera, partecipare a cene e feste eleganti. Il tutto mischiato dallo humor con tratti tipici dell’horror che conosciamo. La pellicola, nel complesso, è davvero interessante, con spunti davvero divertenti e mai banali. La sceneggiatura regge dall’inizio alla fine, senza mai annoiare lo spettatore che in ogni momento si trova davanti a momenti surreali, resi alla perfezione dai due registi con inquadrature realistiche e ben strutturate (primo di tutti, il movimento oscillatorio e variabile della telecamera durante le interviste). Gli attori completano l’opera con interpretazioni straordinarie, senza che nessuno venga sminuito dall’altro. In poche parole, un film “terribilmente” innovativo. Geniale.

Voto: 3,5 su 5

Il trailer

 

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