SdC days, la seconda giovinezza dei Cinema Paradiso

Nuovo_Cinema_Paradiso_(film)Secondo un censimento portato avanti dall’Università Cattolica di Milano, le sale parrocchiali attive in Italia sono 804 ed il loro numero continua a crescere. In oltre cento anni di storia hanno saputo reinventarsi e superare ostacoli di varia natura, adeguandosi ai tempi, ai gusti del pubblico e alle novità tecniche che, sulla strada, si sono presentate. Alla fine degli anni ’90 l’avvento delle multi-sale, che sbocciavano come funghi a ridosso dei centri urbani con locali all’avanguardia e un indotto fatto di centri commerciali, spazi ricreativi, angoli ristorazione, pareva scrivere una volta per tutte la parola “fine” nelle bacheche delle piccole sale di paese.

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La copertina della pubblicazione

Mai previsione fu più sbagliata. Come se non bastasse, dal 2010 in poi, si è profilato l’avvento del digitale (l’adeguamento tecnologico necessario che pensionava la vecchia pellicola), che pareva, ancora una volta, mettere a repentaglio l’esistenza delle Sale. Anche in questo caso, mai previsione fu più sbagliata. Anzi, grazie ai contributi regionali (bandi per la digitalizzazione) diverse sale sparse sul territorio hanno riaperto i battenti lanciando nuove sfide. Come si spiega questo trend? Senza dubbio i piccoli cinema di paese hanno saputo ritagliarsi una specificità che, in fondo, è sempre stata loro; cura dello spettatore, empatia e attenzione assoluta nella scelta dei titoli (la quasi totalità lavora su uno schermo soltanto potendo programmare un solo lavoro alla volta). Molti titoli snobbati dalla grande distribuzione dei multiplex trovano la loro strada nei cinema di prossimità (ecco un altro modo in cui vengono chiamate le sale di paese); qualità, coraggio e programmazione, ogni spettatore è una risorsa irrinunciabile che va coltivata con cura maniacale. Il passaparola è indispensabile e la dimensione sociale e comunitaria, l’assaporare davvero la serata al cinema come intrattenimento principale e non come corredo di altre attività (spesa al centro commerciale e simili), irrinunciabile. Per tradurre il concetto in estrema sintesi le sale hanno saputo sovvertire il paradigma, non è lo spettatore che va verso la sala ma è la sala ad andare verso lo spettatore. Alberto Bourlot e Maria Grazia Fanchi, docenti presso la Cattolica di Milano, hanno portato avanti una ricerca, in collaborazione con ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinematografici) su queste interessanti realtà; ne è scaturita una illuminante pubblicazione “I nuovi cinema Paradiso” che, con dovizia di particolari analizza lo stato dell’arte in Italia, oggi. Il 62% dei cinema parrocchiali sono localizzati nel nord-ovest, il 28% nel nord-est, esigue le presenze al centro, al sud e nelle isole (circa il 10%). L’11% del totale sono state aperte (o riaperte) negli ultimi dieci anni, mentre il 17% opera da più di 60 anni sul territorio.

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Il Cine-teatro Lux di Busca, una delle oltre ottocento sale attive sul territorio italiano

Le Sale hanno cambiato pelle e si sono adeguate ai tempi, anche gli schermi, l’audio e le poltrone sono concorrenziali alle realtà più grandi e meglio foraggiate. Ormai in soffitta l’idea della sala del parroco con le sedie in legno scomode e polverose. Oggi si trovano schermi da 12 metri e otto canali audio, spazi che proiettano film d’autore ma sono un punto di riferimento per le famiglie già dalla seconda settimana di programmazione, e non mancano le prime visioni, soprattutto sulle animazioni. Contenuti multimediali, dirette dai concerti, visite ai musei, completano l’offerta, sempre più accattivante e completa. A coronare la rinascita di queste realtà la Nuova Legge Cinema, che pone l’attenzione sull’ottica progettuale e le scelte di qualità; rispetto al passato il contributo del Ministero per il cinema d’essai sarà superiore e maggiormente gratificante. Un grande fervore e un gran lavorio hanno spinto l’ACEC Nazionale ad organizzare, in occasione de I Teatri del Sacro (giunta alla quinta edizione), gli SdC days, le giornate nazionali dedicate alle Sale della Comunità (così sono chiamate le sale parrocchiali) con film, spettacoli e tavoli di lavoro (dall’8 all’11 giugno scorso). “Qui si parla di Cinema“, ovviamente, era presente ad Ascoli Piceno, suggestiva location dell’evento. L’entusiasmo era palpabile e gli incontri formativi, aperti a possibilità e collaborazioni trasversali. Le Sale della Comunità come vero sale per la comunità, che danno gusto e sapore alla vita culturale dei piccoli centri e delle periferie (gran parte delle SdC si trovano in periferia e nei comune con meno di 15000 abitanti). Un augurio di buon lavoro a tutti i gruppi (quasi sempre di volontari) che operano all’interno di queste (belle) realtà.

 

 

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