Recensione: The Amazing Spider Man 2 – Il potere di Electro

the-amazing-spider-man-2-locandinaGenere: Azione

Regia: Marc Webb

Cast:  Andrew GarfieldEmma StoneJamie FoxxDane DeHaan

Durata: 142 min.

Distribuzione: Sony Pictures

 

 

La vita di Peter Parker è molto movimentata, si sa. Essere Spiderman non è semplice, perché il potere che si è trovato casualmente tra le mani porta con sé anche una responsabilità enorme. L’isolamento sembra essere l’unica soluzione, visto l’incidente mortale accaduto al padre di Gwen nel tentativo di sconfiggere Lizard, il terribile lucertolone che era comparso nel primo episodio. La promessa del tenente di non mettere a repentaglio la vita della giovane figlia è per l’uomo ragno molto complicato da mantenere. L’amore che prova per lei è forte, e la notizia di una sua possibile partenza per Oxford è un pugno nello stomaco per il protagonista. Inoltre con l’arrivo di Henry Osborne, uno dei suoi amici di vecchia data e ora presidente dell’azienda più proficua di Manhattan, si apre un possibile scenario inquietante sulle vite dei suoi genitori, dal momento che i segreti e le informazioni sugli esperimenti eseguiti nel campo genetico si fanno sempre più evidenti. Andare a fondo sulla questione si fa sempre più difficile dopo la disgrazia che ha coinvolto Max Dillon, un ingegnere e impiegato della Oscorp che successivamente scopre di possedere il potere di manipolare l’elettricità, che metterà a dura prova l’eroe mascherato.

Se nel primo episodio non si avevano elementi sufficientemente rilevanti sulla regia di Marc Webb (la storia era pressoché identica dai precedenti, se non per la variabile del cattivo Lizard), con il secondo si può constatare che The Amazing Spider Man 2: il potere di Electro esprima pienamente il distacco dai precedenti lungometraggi di Sam Raimi. La maggior focalizzazione sulla coppia Peter Parker – Gwen Stacy rispecchia quello che già aveva saputo ben rappresentare nel film 500 giorni insieme, film che lo ha reso celebre a Hollywood. Mettere in primo piano i problemi adolescenziali dei protagonisti è coraggioso, visto che si tratta di un supereroe Marvel. L’idea di un eroe pieno di tormenti, sperimentato per primo da Nolan con Batman, è sempre rischioso perché si entra in un terreno scivoloso, con il pericolo di cadere nella banalità. Qui invece si può notare come la conoscenza di questi elementi sia funzionale al proseguo del racconto, poiché la psicologia dei personaggi rende molto più comprensibile la loro scelta all’interno della storia. L’azione tuttavia non manca, grazie alla computer grafica. La scena a dir poco spettacolare di Electro a Times Square, così come le inquadrature soggettive dell’Uomo Ragno che ondeggia su una Manhattan resa in maniera spettacolare e realistica, sono uno dei punti forti di questo lungometraggio, anche se non mancano i punti deboli. Purtroppo come già successo nell’ultimo capitolo della saga di Raimi, la focalizzazione sul villain principale (in questo caso Electro) viene messa in secondo piano, anche se in questo caso la scelta è giustificata dall’analisi più dettagliata della storia d’amore con Gwen e sul passato della famiglia di Peter. La regia di Webb è inoltre capace di gestire in maniera più ritmata le varie sequenze rispetto al primo episodio, puntando su alcuni piani sequenza molto azzeccati e sostenuti dall’uso dello slow motion, utilizzato per evidenziare le movenze a dir poco sovraumane del personaggio. Un film da non perdere.

Voto: 3 su 5

Il Trailer

9 commenti Aggiungi il tuo

  1. thecinemacompany ha detto:

    Ciao! Colgo l’occasione per ringraziarvi della vostra nomina per il Liebster e parteciperò volentieri all’iniziativa! Per quanto riguarda questo Spider Man concordo con il vostro voto finale, e vi invito a dare un’opinione della mia recensione che trovate sul mio blog in primissimo piano! A presto .)

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    1. Riccardo227 ha detto:

      Grazie a te! Il tuo blog è molto interessante! Recensioni molto approfondite e ben scritte.

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  2. Mauro Di Stefano ha detto:

    Ottima recensione, complimenti!

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    1. Riccardo227 ha detto:

      Grazie mille! 😉

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  3. antdark88 ha detto:

    Che ci crediate o no, con The Amazing Spiderman l’essenza del personaggio è rinata dove Raimi aveva soltanto proposto il suo Spiderman per grandi linee.
    Persino l’attore Andrew Garfield che è stato scelto da Stan Lee in persona, rispetta il grande Spiderman dei fumetti.
    Anche Lizard che ricorda il numero 6 del 1963 con quel muso schiacciato e non allungato (basta guardare la copertina).
    Inoltre anche il costume. I produttori volevano dare l’idea che fosse stato realizzato da un adolescente come Peter. E poi richiama quello di un disegno dove Peter improvvisa un costume prima di arrivare a quello originale che conosciamo tutti.
    Anche le lenti gialle fanno parte della storia dei fumetti.
    Per non parlare poi dei congegni, ma molti si sono chiesti perché lampeggiano. Non c’è niente di strano in questo: in un vecchio fumetto, appena consumate le cartucce, i suoi congegni emettevano una luce rossa.
    Lo Spiderman cinematografico attuale ripercorre la trama di The Amazing dei fumetti, con una spruzzata di Ultimate.
    Si spera che questo nuovo film mantenga la sua strada affiancata al vero uomo ragno dei fumetti, ovviamente senza influenze e stravolgimenti insensati.
    Ricordiamo il Batman di Nolan che non ha subito mutamenti violenti e, anzi, richiama l’atmosfera e le diverse psicologie del personaggio. Premi più che meritati.

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    1. Riccardo227 ha detto:

      Concordo molto con la tua opinione. Il personaggio di Peter Parker è molto più analizzato. Essendo anche io un appassionato del fumetto, certe cose sono state migliorate. Nei film di Raimi, la ragnatela non era artificiale, ma veniva prodotta da lui stesso, il che andava contro la vera natura del personaggio. La buona riuscita di questo film sta nel non dare per scontato alcune serie di cose che non erano per niente subdole all’interno dei vari episodi del fumetto. Tuttavia anche Webb è caduto nello stesso errore di Raimi: i cattivi fanno solo da sfondo, e non entrano mai in primo piano. Electro, interpretato magistralmente da Jamie Foxx, non è stato focalizzato a sufficienza (secondo la mia opinione). Per quanto riguarda Goblin, ne parleremo al prossimo film.

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      1. dreed ha detto:

        Viene difficile credere che i cattivi fanno solo da sfondo quando vengono coinvolti in una trama ben costruita. Poi, non dimentichiamo che questa nuova pellicola si concentra molto sul personaggio per cercare di non essere una figura superficiale che salva i bambini, combatte contro mostri di sabbia giganti e non volteggia in aria per niente.
        Tutta via, la trilogia precedente, come anche la saga cinematografica che purtroppo non tutti ricordano, quella creata nel 1977, restano apprezzabili.
        Speriamo comunque un grande miglioramento nei seguenti film.

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  4. annarenzo ha detto:

    Ciao, abbiamo nominato il vostro blog per il Liebster Award, se vi andasse di partecipare trovate tutte le info nel post qui sotto. A presto
    http://annarenzo.wordpress.com/2014/05/04/the-liebster-award/

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    1. Riccardo227 ha detto:

      Grazie mille!!!! Ci vado subito! 🙂

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