Recensione: These are the rules

these_are_the_rules
Genere: Drammatico

Regia: Ognjen Svilicic

Cast Emir Hadzihafizbegovic, Jasna Zalica, Hrvoje Vladisavljevic

Durata: 75 min.

 

 

Non c’era alcun dubbio che questo film potesse essere un pugno nello stomaco per lo spettatore. Dalla trama ci si aspettava dolore, sofferenza, e anche un pizzico di odio nei confronti di una società indifferente alle condizioni di alcune famiglie. These are the rules cerca in qualche modo di riassumere in circa un’ora e mezza di film tutte queste sensazioni. La storia narra di due coniugi, Maja e Jozic, che nella città di Zagabria vivono in una zona tranquilla, senza grattacapi da affrontare. L’uomo lavora come autista di autobus, mentre la donna si occupa delle faccende di casa. Una vita tranquilla, insomma. Tuttavia in una delle giornate ordinarie il loro figlio Tomica torna a casa a un orario insolito, rifiutandosi all’inizio di pranzare. Non appena i genitori si accorgono dell’anomalia, scoprono che il ragazzo è stato picchiato e decidono di portarlo in ospedale. Da lì in avanti i problemi della famiglia tenderanno ad aumentare, mostrando le bruttezze di una società decadente e priva di valori.

La chiave del film si può riassumere certamente nel titolo che il regista Ognjen Svilicic ha voluto dare: queste sono le regole. Le regole informali nella società croata, visibili anche negli altri paesi, sono l’approvazione della violenza e il rifiuto della giustizia. I genitori all’improvviso si trovano davanti a una città inefficiente e disinteressata alla loro situazione. Nel momento in cui portano il loro figlio in ospedale, la sanità è più preoccupata agli aspetti burocratici che ai fabbisogni del paziente, e quando cercano di scoprire il colpevole dell’aggressione, lo Stato, rappresentato dalla polizia, è lontano da loro. L’immobilismo e l’abbandono sono tra le cause dei tormenti dei due genitori, costretti ad agire da soli per capire chi è stato a colpire Tomica. Un altro aspetto molto interessante della pellicola riguarda la parabola emozionale che si forma all’interno della storia. Si passa da una condizione serena, abituale, di routine a una situazione di tensione, di continua sofferenza sulle sorti del ragazzo e dei suoi genitori, aiutato molto dall’assenza completa di musica, comparsa solamente nei momenti quotidiani (il suono della televisione, della radio…). Il film oltre a sottolineare un problema generale, relativo alla gestione dello Stato, ha puntato molto sull’aspetto emotivo del nucleo familiare, travolto improvvisamente da un evento molto toccante e difficile da gestire. Un film che commuove e che allo stesso tempo fa riflettere, elementi che di rado si vedono in un solo film.

Voto: 3 su 5

Il trailer: http://vimeo.com/103236832

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Pierlues ha detto:

    E dopo una così bella recensione gli dai 3/5??? Boh…………..

    "Mi piace"

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