Recensione: Life after Beth

imagesGenere: commedia/horror

Regia: Jeff Baena

Cast: Dane DeHaan, Aubrey Plaza, John C.Reilly, Anna Kendrick

Durata: 91 minuti

 

 

 

Metti una serie di buoni attori, alcuni giovani e promettenti (come ad esempio Dane DeHaan), altri di grande esperienza e capacità (come ad esempio John C.Reilly); poi prendi un regista che pur essendo al suo primo lungometraggio ha già collaborato come sceneggiatore per interessanti lavori negli anni passati. Leggi i commenti entusiastici dell’ultimo Sundance Festival; avrai così “Life after Beth”, opera prima di Jeff Baena che vuole replicare il successo di “Warm Bodies” lanciandosi con un lavoro che si inscrive nel nuovo genere “commediamallostessotempohorror”; un genere che può offrire l’assist per trovate divertenti, ironiche, grottesche, facendo sorridere con soggetti che anticamente erano concepiti per spaventare (lo zombie, le morti cruente, il buio, la suspense). Aubrey Plaza è Beth, ragazza che muore dopo una gita nel bosco e che, misteriosamente, torna in vita, restando per molto tempo rinchiusa in casa dai genitori che non vogliono che la notizia possa diffondersi nella cittadina. Ma il fattore scatenante è Zach (DeHaan), ex (per causa di morte) fidanzato che scopre il ritorno tra i vivi della giovane e non ci sta a portare avanti il “gioco” dei genitori di lei. Ne sortisce un canovaccio che, soprattuto nella parte iniziale, è convincente, con alcune intuizioni intelligenti, ma che si perde con lo scorrere del resto della trama, risultando, a tratti, banale, didascalico, gettando (qualche volta) alle ortiche idee interessanti. Un film che ha il gap di non avere una sua anima, con la regia che subisce alti e bassi continui; il film, certo, fa sorridere ma la china intrapresa dopo l’ora di visione annacqua ciò che di buono era stato fatto fino a quel momento. Una commedia a metà tra “il ritorno dei morti viventi” e “se mi lasci ti cancello”, con derive sanguinolente.
 Una buona occasione mancata che avrebbe potuto essere sfruttata con più malizia e meno autocompiacimento.

Voto: 2,5 su 5

Il trailer del film:

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