Recensione: The Duke of Burgundy

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Genere: drammatico

Regia: Peter Strickland

Cast: Sidse Babett Knudsen, Eugenia Caruso, Monica Swinn, Chiara D’Anna, Fatma Mohamed

Durata: 101 min.

 

 

La storia di questo film, The Duke of Burgundy, racconta le vicende di due donne, Cynthia ed Evelyn. Queste due sono legate da un rapporto passionale. Per la precisione, la relazione raggiunge livelli sadomaso, dove Evelyn finisce per essere totalmente sottomessa quotidianamente ai voleri dell’altra donna. Non spaventatevi, l’eros non è il fulcro
della vicenda (Von Trier, fortunatamente ce n’è uno solo, nel bene o nel male). Le scene di sesso sono minime,  e soprattutto non sono così esplicite per sconvolgere lo spettatore. Questo poteva essere una buona ragione per puntare su un vero e proprio approfondimento dei personaggi, in modo da comprendere le cause e le motivazioni delle azioni delle due donne. Purtroppo il film sa proporre solamente una sceneggiatura superficiale, accompagnata, tuttavia, dalle buone scelte formali del regista,  capace di puntare su inquadrature chirurgiche in grado di evidenziare anche un piccolissimo particolare dell’ambientazione, che sia un granello di polvere o una goccia d’acqua proveniente dal fiume. Nonostante la fotografia molto accurata, manca tutto il resto. L’evoluzione dei personaggi è limitato solo nelle parti finali della storia, mentre l’elemento apprezzabile di questo lungometraggio si concentra sulla scelta teatrale di rappresentare lo svolgimento del racconto. La routinizzazione e i ruoli assunti dalle due protagoniste era sicuramente una scelta di fondo molto interessante, anche se sfruttata malamente. Quello che si deduce è che entrambe le donne non riescono a uscire da questa condizione, vittime dei loro vizi e delle loro sofferenze interiori. Sono scelte di sopravvivenza, senza le quali sarebbero condannate. Non è un caso che Cynthia possieda una collezione di farfalle, le quali nello stato immediatamente precedente ha bisogno della linfa per potersi trasformare. Tralasciando questi particolari, il film è distante, non emoziona, nonostante una base formale ben consolidata e la prova discreta delle attrici protagoniste.

Voto: 2 su 5

Clip dal film

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