Il cinema targato Giancarlo Giannini

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Tutti sarebbero d’accordo nell’affermare che non basterebbe un libro a racchiudere l’intera carriera del grande attore italiano Giancarlo Giannini. Sarebbe impossibile. Eppure Sono ancora un bambino (ma nessuno può sgridarmi) è l’opera che cerca di racchiudere parte delle esperienze di teatro e di cinema che l’interprete ligure ha saputo cogliere in questi anni. Giannini ha collaborato con grossi registi italiani, come Ettore Scola, Dino Risi, Luchino Visconti, Mario Monicelli ed Elio Petri. Non mancano le collaborazioni con l’estero, con autori del calibro di Francis Ford Coppola, Gullielmo del Toro, Ridley Scott, e Martin Campbell negli ultimi film di 007 (Casinò Royale e Quantum of Solace). In questo incontro si è assistito allo straordinario talento di Giannini.

Se doveva essere solo un semplice incontro per pubblicizzare il suo libro, nel giro di pochi minuti il Teatro Verdi si è trasformato nel palcoscenico nel quale esibire tutte le sue capacità. Oltre a spiegare l’arte della recitazione, difficile e impegnativa che da molte soddisfazioni non solo al pubblico, ma anche allo stesso attore, Giannini ha spiegato degli aneddoti interessanti sui suoi piaceri della vita, come il cibo, descrivendo per bene come preparare un ottimo pesto, e la passione per la lettura, visto che durante i lunghi viaggi si posta con sé una grande quantità di romanzi. Anche la solitudine, secondo lui, è fondamentale per la vita di una persona, dal momento che in quei momenti l’uomo può stare in pace con se stesso, può riflettere e può sfoggiare la propria creatività. Giannini ha pure parlato del suo amore per l’elettronica, spiegando come ha creato con grande ingegno il giubbotto indossato da Robin Williams nel film Toys. Ha inoltre trattato del suo rapporto con il teatro, con casi molto interessanti nei quali il palcoscenico ha fornito molte gioie all’interprete, come i 45 minuti di applauso ricevuti durante un tour teatrale. C’è stato lo spazio anche per parlare della sua carriera cinematografica, citando grandi maestri della settima arte che hanno contribuito a farlo crescere e a formarlo tecnicamente. Il momento più emozionante è stato quando ha nominato Mariangela Melato, con l’applauso impulsivo e toccante del pubblico. Nel suo discorso ha dichiarato come la crisi italiana nel cinema abbia comportato una abbassamento della qualità, affermando come le pellicole del passato non possono essere paragonati con quelli odierni. Per ultimo, il tema del doppiaggio è stato al centro negli ultimi tempi da una diatriba partita da alcune dichiarazioni di Gabriele Muccino. Giannini, pur sottolineando il livello professionale della categoria, lo definisce una “mostruosità”, poiché si priva della voce originale dell’attore per dare una maggiore comprensione al pubblico attraverso quella del doppiatore. Nonostante ciò, non si può negare la bravura nell’interpretare personaggi come Al Pacino e nel creare tensione nelle scene di Shining con Jack Nicholson. Ovunque lui metta piede, riesce a sorprendere, a commuovere, ad appassionare.

Per vedere le foto, clicca qui

Qui un’intervista fatta da “Il Libraio”

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