Recensione: Wild

wild

Genere: Biografico

Regia: Jean-Marc Vallée

Cast: Reese Witherspoon, Gaby Hoffmann, Laura Dern, Michiel Huisman, Brian Van Holt

Durata: 115 min.

Distribuzione: 20th Century Fox

 

 

Dopo Dallas Buyers Club, Jean-Marc Vallée torna a trattare una storia che eccede da tanti punti di vista. Cheryl, interpretata da Reese Witherspoon, è una donna che nell’arco della sua vita ha subito un duro colpo che ha segnato il suo cammino in maniera radicale. L’improvvisa perdita della madre a seguito di una malattia in stato terminale, la ragazza inizia a infliggersi ogni tipo di dolore, assumendo droghe pesanti e avendo rapporti occasionali di sesso con individui appena conosciuti.

Già dalle prime sequenze, si percepisce come il tema centrale della vicenda risieda tutto sul corpo, il quale diviene lo strumento in grado di infliggere dolore e sofferenza. La donna, con la morte dell’unica cosa preziosa che aveva, non riesce a percepire un futuro chiaro. Perso il punto di riferimento per una esistenza dignitosa e normale, Cheryl si trova in una situazione di stallo totale, non riuscendo più a uscire dal tunnel rappresentato dal lutto. Nemmeno il marito si è dimostrato in grado di alleviare il male che risiede in lei. Il tormento può essere attenuato solo con la violenza sul proprio fisico, attraverso l’eroina e i continui rapporti sessuali, e a farne le spese non è solo la salute di Cheryl, ma di tutte le persone che stanno attorno alla giovane donna. Se da un lato questo ha certamente avuto delle gravi conseguenze, dall’altro è proprio dal momento di difficoltà che la protagonista decide di dare una svolta. Il momento più buio della sua esistenza diventa il punto di partenza per una nuova vita. Il cambiamento rappresentato dal viaggio attraverso il Pacific Crest Trail, un percorso che dal Messico porta verso il Canada, diviene il simbolo di redenzione del personaggio, il quale con grande forza di volontà ha raccolto dai suoi errori degli insegnamenti importanti. Il peso che ha nelle spalle non è rappresentato dai mezzi necessari per effettuare la dura camminata, ma simboleggia il peso del suo passato, che con il tempo inizia ad affievolirsi. Questo viene aiutato dalla regia, che con il tempo, grazie all’uso dei flashback, mostra gli eventi senza alcun filtro, mischiati con il fascino del paesaggio rappresentato tipico delle zone della California. L’interpretazione di Reese Witherspoon è stata molto convincente, garantendo realismo soprattutto quando si trattava di mostrare le reazioni del personaggio nei momenti di depressione e di angoscia durante il cammino. Wild, nel complesso, riesce a garantire emozione, immergendosi completamente nei pensieri della protagonista, con spunti interessanti che ti lasciano l’amaro in bocca sulla mutabilità del nostro tempo.

Voto: 3,5 su 5

Il trailer

 

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