Recensione: Un Monstruo De Mil Cabezas

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Genere: Drammatico

Regia: Rodrigo Plà

Cast: Jana Raluy, Emilio Echevarria, Sebastián Aguirre, Hugo Albores, Daniel Giménez Cacho

Durata: 87 min.

 

Sonia si trova a dover affrontare la la tragica condizione del marito, che da tempo sta lottando contro un tumore che non sembra volersi arrestare. Una notte l’uomo ha una crisi respiratoria, e la donna è costretta a chiamare l’ambulanza. Questa è l’unica mossa a sua disposizione, dal momento che l’assicurazione non copre tutta l’assistenza sanitaria del paziente. Nonostante le continue battaglie di Sonia, la quale pur di affievolire il dolore del marito è andata più volte in ospedale a chiedere che il medico modificasse il trattamento, le cose non sembrano cambiare, tanto da obbligare la moglie a una scelta per nulla legale ma che è decisa a portare avanti per avere un po’ di giustizia.

 
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Un film coraggioso non poteva aprire nella maniera migliore la categoria Orizzonti a Venezia 72. Un Monstruo De Mil Cabezas, oltre a denunciare una mancanza di eguaglianza delle condizioni in una società piena di barriere astratte e invalicabili, vuole immedesimarsi nella situazione di instabilità di Sonia. Affrontare la morte con le mani completamente legate, senza una soluzione all’orizzonte, vuol dire mettere alla prova una persona vittima di ingiustizia, che non vede un futuro per niente roseo ne per sè, ne per l’intera famiglia. Inoltre il rapporto con il figlio è sempre più altalenante, trascurato per via della malattia. Il film se da un lato contiene una storia convincente, autentica, con colpi di scena ben congegnati, la parte tecnica è quella che lascia un po’ a desiderare. La regia non convince appieno, con alcune scelte discutibili sul piano formale, come alcune sequenze troppo lunghe in grado di appesantire la visione del film. La fotografia invece è stata in grado di dare inquietudine e disequilibrio per tutta il lungometraggio. L’utilizzo dei vari punti di vista all’interno della pellicola, ripercorrendo la stessa scena con occhi diversi, è tuttavia l’unica scelta registica di valore, azzeccando i tempi e i cambi di sequenza tra i vari protagonisti. Nel complesso rimane un buonissimo prodotto filmico, nonostante le sbavature dal punto di vista registico.

Voto: 3 su 5

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