Recensione: I magnifici 7

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Genere: Western

Regia: Antoine Fuqua

Cast: Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio, Lee Byung-Hun, Manuel Garcia-Rulfo, Martin Sensmeier, Haley Bennett, Matt Bomer, Peter Sarsgaard

Durata: 132 min.

Distribuzione: Sony

Rose Creek. Un piccolo paese sperduto nel selvaggio West viene preso di mira da Bartholomew Bogue, un ricco imprenditore della zona che è pronto a tutto, anche ad uccidere, per accaparrarsi il territorio, vista la vicinanza con il bacino minerario che ha alzato notevolmente il prezzo dei terreni. Sono i soldi quelli che contano, e gli stessi cittadini che vedono svanire nel nulla tutte le loro proprietà, hanno poche settimane di tempo per lasciare tutto e andarsene. Emma Cullen, vedova del marito nel corso della prima rappresaglia della banda di Bogue, assieme a Teddy Q decide di giocarsi le ultime carte a disposizione e chiedere aiuto a forestieri in cambio di denaro. “Voglio giustizia, ma accetto anche la vendetta” è il pensiero della giovane donna, perché non c’è nessuno in grado di aiutarli, vista la lontananza con gli altri paesi. Il primo a unirsi a lei è Sam Chisolm, un funzionario in caccia di criminali da giustiziare o da metterli sotto processo per conto dello Stato (o meglio definito un cacciatore di taglie senza scrupoli). Non basta comunque un uomo a sconfiggere un intero esercito di criminali. Per farlo, bisogna trovarne altri.

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Chilsom, interpretato da Denzel Washington, per primo arruola Josh “Star Lord” Faraday.  Non è messo a caso il riferimento ai Guardiani della galassia, vista la vicinanza del personaggio di Chris Pratt con quello della Marvel. Schietto, con la battuta facile, manca solo la passione per la musica anni ’70 e ’80 e il cerchio si chiude. Successivamente si aggiungono al gruppo Goodnight Robicheaux, il veterano della guerra di secessione interpretato da Ethan Hawke, e il socio d’affari orientale ed esperto nell’uso di coltelli Billy Rocks (Byung-Hun Lee), per poi concludersi con l’entrata nella brigata del ricercato messicano Vasquez (Manuel Garcia-Rulfo), l’indiano dalle frecce di fuoco Red Harvest (Martin Sensmeier) e dal bestione dalla folta barba grigiastra Jack Horne (Vincent D’Onofrio). La formazione de I magnifici 7 è ufficialmente schierata, ma sanno benissimo che Bartholomew Bogue è un osso duro, che userà tutti i suoi colpi pur di vedere Rose Creek sotto il suo controllo. Antoine Fuqua, regista di Training Day e The Equalizer, ripropone il cult del 1960 di John Sturges (quest’ultimo tratto dal capolavoro I sette samurai di Akira Kurosawa) cambiando solo i componenti e le dinamiche. La storia segue la struttura tipica del western, con “la ricerca dell’oro” a essere il motivo della contesa tra le diverse fazioni. La rilettura del regista è critica, mostrando come la città assediata assomigli ai quartieri lasciati a se stessi delle grandi metropoli, dove il controllo è pura utopia e dove il concetto di giustizia è sempre più sfumato. L’antagonista, il magnate con le scarpe sporche di sangue, rappresenta quanto più nocivo sia il capitalismo più sfrenato, tanto da calpestare le condizioni della popolazione per agguantarsi nell’immediato il denaro e, di conseguenza, il potere. La ricchezza scavalca i valori della comunità, tanto che la stessa Emma Cullen (Haley Bennett) è quanto più  decisa a sovrapporre giustizia e vendetta, in una situazione di solitudine e di assenza di aiuti concreti. Non c’è nessuna caccia al messicano, all’indiano, perché il vero nemico è un altro, e gli stessi personaggi del film ne sono la prova.  Il film di conseguenza funziona, omaggiando i maestri del genere come Leone, Corbucci e Ford, pur con qualche problema di sceneggiatura (scritta dall’autore della serie True Detective Nic Pizzolatto) che non approfondisce in maniera completa tutti i protagonisti e la trama complessiva. Nonostante ciò, il lungometraggio di Fuqua intrattiene con le scene d’azione dinamiche  anche grazie alla costanza tecnica del regista, dalle panoramiche ai primi piani   dei personaggi, rappresentando un western che guarda al passato ma con ottimi spunti sul presente.

Voto: 3 su 5

Il trailer

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Fabio Lotti ha detto:

    Un film godibile, non si può paragonare al precedente, ma rimane una visione che non annoia e diverte, difficile far male con un cast cosi.
    Dai uno sguardo anche al mio blog se ti va;)

    Piace a 1 persona

    1. Riccardo Lo Re ha detto:

      Sono d’accordo. Paragonarlo al precedente è impossibile. Però ti intrattiene, e quello era l’obiettivo che si era prefissato Fuqua, sottolineandolo pure durante la conferenza stampa a Venezia. Certo! Passo volentieri a vedere il tuo blog! A presto!

      "Mi piace"

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