Train to Rome: i film di Tucker Film e I Wonder Pictures

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Dopo Venezia, Roma accende i riflettori e le luci delle sale che accompagnano la festa del cinema della capitale. Tantissimi film e tantissimi incontri (da Tom Hanks a Meryl Streep) sono da sempre il fiore all’occhiello della manifestazione, che rappresenta il terzo pilastro, assieme a Torino e la laguna veneziana, in grado di portare le ultime novità cinematografiche di tutto il mondo. I film da non perdere sono tanti, come le pellicole inedite in Italia che sono stati presentati al festival del cinema di Toronto (da Snowden, The Birth of a nation, a Manchester by the see), ma noi vogliamo segnalarvi queste opere cinematografiche: Train to Busan, Louise en Hiver, La principessa e l’aquila, e All these Sleepless Nights.

Partiamo dall’oriente, precisamente da Seul. Dopo aver polverizzato il box office asiatico e dopo essersi guadagnato le stellette di cult movie all’ultimo Festival di Cannes, approda finalmente in Italia uno dei titoli più forti e attesi della stagione. L’incredibile zombie disaster blockbuster sudcoreano Train to Busan di Yeon Sang-ho debutta in anteprima nazionale il 21 ottobre alla Festa del Cinema di Roma (nella fascia Tutti ne parlano della Selezione Ufficiale), mentre l’uscita in sala è prevista, sotto il doppio segno della Tucker Film e del Far East Film Festival di Udine, per la primavera 2017. Un film di genere che ha entusiasmato il pubblico francese e che, inevitabilmente, contagerà anche il pubblico italiano. Nessuno sarà escluso.

La sinossi

Tutto comincia alla stazione di Seul, dove un gruppo di passeggeri – ignari come solo i personaggi di un survival horror sanno essere! – salgono sul treno che dovrebbe portarli a Busan. Dovrebbe. Una misteriosa epidemia, infatti, ha preso di mira la Corea del Sud e si sta propagando alla velocità della luce: fuori dai finestrini e… dentro i vagoni. Riusciranno i nostri eroi a debellare il nemico?

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“Nessuno nasce buono o cattivo. – afferma il regista Yeon Sang-ho –  Spesso, quando capita una tragedia, molte persone approdano su una delle due sponde per puro caso. Molte altre, invece, si limitano a dare la colpa alla sfortuna. È triste doverlo ammettere, ma questo atteggiamento, questo sottrarsi alla responsabilità individuale, è abbastanza presente nella Sud Corea di oggi. E, per quanto Train to Busan sia un film di genere, mi piacerebbe che portasse gli spettatori a elaborare una riflessione in merito. Del resto, ho scelto gli zombie proprio perché possono incarnare varie sfumature sociali: non sono mostri, sono soltanto esseri umani contagiati e trasformati da un virus!”.

Qui si parla di… Yeon Sang-ho

Nato a Seul nel 1978, e considerato dalla critica internazionale uno dei maggior talenti del cinema di animazione (pensiamo allo splendido The Fake o al durissimo The King of Pigs), il pluridecorato visual master YEON Sang-ho ha mosso i primi passi alla fine degli anni ’90 dopo essersi laureato alla Sangmyung University. La sua visione artistica è, da sempre, indirizzata all’analisi della natura umana e della società contemporanea, con una decisa predilezione per le zone d’ombra e i temi spigolosi. “Introdotto” dal prequel animato Seoul StationTrain to Busan rappresenta il (trionfale!) esordio di YEON Sang-ho nel cinema live-action.


 

La casa di distribuzione I Wonder Pictures non è da meno, con tre film assolutamente da seguire per chi si trova nella capitale. Si parte sabato 15 ottobre con il film d’animazione Louise en Hiver di Jean-François Laguionie, presentato all’interno della selezione ufficiale e in collaborazione con Alice nella Città. Il film uscirà nelle sale italiane in collaborazione con Unipol Biografilm Collection a Natale 2016.

La Sinossi

 Alla fine dell’estate, l’ultimo treno della stagione parte dalla località balneare di Biligen, lasciando dietro di sé Louise, tenera vecchina. La città è ormai deserta e Louise si trova completamente sola, fatta eccezione per un cane parlante. In un contesto che si fa sempre più surreale, Louise torna a rivivere la sua infanzia e i momenti più significativi della sua vita, rileggendoli con occhi nuovi. 

Dal maestro dell’animazione francese Jean-François Laguionie, un film intenso e poetico, un imperdibile capolavoro dallo stile d’animazione spettacolare e innovativo, dove la matericità della carta si unisce al fascino del segno e i moti delle maree si trasformano presto in moti dell’anima. La protagonista, Louise, nella versione italiana avrà la voce di una grande attrice, che sarà annunciata nelle prossime settimane.

Domenica 16 ottobre sarà la volta di La principessa e l’aquila (The Eagle Huntress) di Otto Bell, accompagnato dalla voce inconfondibile della promettente attrice inglese Daisy Ridley (Star Wars: Il risveglio della forza). Ambientato nel suggestivo scenario delle montagne della Mongolia, il film racconta la straordinaria storia vera di Aisholpan, una ragazzina di tredici anni che lotta per diventare la prima addestratrice di aquile, in un contesto culturale in cui l’addestramento delle aquile è un’arte millenaria tradizionalmente riservata ai soli maschi.

 La principessa e l’aquila ha già stregato il Sundance Film Festival, Telluride e Toronto e ha attirato l’attenzione della 20th Century Fox Animation, che ne produrrà una versione animata diretta da Chris Wedge (L’era glacialeRobots). Di grande potenza visiva e ricco di sequenze di forte impatto, girato con tecniche innovative che ci portano a contatto con la magica natura delle montagne e dei cieli della Mongolia, la pellicola sarà distribuito negli Stati Uniti da Sony Pictures Classics a partire dal prossimo 28 ottobre, rappresentando il film che si contenderà la nomination ai prossimi Oscar.

Sabato 22 ottobre sarà infine presentato della sezione MIA DOC, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo – All these Sleepless Nights, Il film che ha incantato il Sundance Film Festival e rivelato il talento di Michal Marczak, vincitore del premio come miglior regista. Avere vent’anni e la possibilità di vivere la propria vita oltre ogni limite: Kris ha appena rotto con la sua fidanzata e gli si apre davanti un mondo pieno di occasioni. Tra un rave improvvisato e una festa sulla spiaggia, Marczak delinea un racconto universale sulla giovinezza, quel preziosissimo momento della nostra vita in cui iniziamo a capire chi siamo e chi diventeremo.

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