Recensione: Riddick

ImmagineGenere: Azione/Fantascienza

Regia: David Twohy

Cast: Vin Diesel, Jordi Mollà, Katee Sackhoff, Dave Batista

Durata: 118 min.

Distribuzione: Universal Pictures

 

Riddick, esiliato dal suo mondo, è costretto a sopravvivere in un pianeta arso e pieno di predatori aggressivi e potenti. Per riuscirci deve abbandonare la sua indole umana per far posto alla parte più aggressiva, animale che è dentro di lui. Dopo la falsa notizia della sua morte, oltre a questi animali si aggiungono due gruppi di mercenari, capitanati da Santana, uomo psicologicamente deviato, e Johns, che con Riddick ha dei conti in sospeso riguardo la morte di suo figlio. Entrambi sono pronti a catturarlo (o a ucciderlo) in cambio di un’ingente ricompensa, ma questo pericolo si presenta come l’unica opportunità di ritornare su Furya, il pianeta da cui proviene, per avere giustizia e per salvare la sua gente.

Come tutti i film di Vin Diesel, Riddick si prospetta come una pellicola destinata solamente a monetizzare (che per le case cinematografiche è sicuramente un punto di forza). Se per certi versi ci poteva essere la possibilità di analizzare il personaggio per capire i motivi dell’esilio e del tradimento da parte dei suoi simili, questa opportunità è stata letteralmente sciupata. Come già spiegato più volte, usare la tecnologia per tenere in piedi un film vuoto, con una storia confusa e piena di lacune, ha un effetto negativo evidente. Come in Oblivion o Elysium, l’uso della computer grafica per rappresentare le scene di combattimento e per creare mostri mitologici o macchinari futuristici offre certamente un tocco di realismo alla pellicola. A differenza di questi (dove le storie erano semplificate, ma almeno erano lineari), in questo lavoro la sceneggiatura è totalmente trascurabile, riassumibile in una manciata di righe. Il lungometraggio si regge in piedi solo grazie alla parte scenografica, che rappresenta un mondo invivibile e in rovina, aiutato da uno sfondo color seppia. Per il resto, è un film che ha deluso molto, perché non aggiunge assolutamente nulla ai precedenti episodi. I personaggi sono totalmente apatici (con l’eccezione di Santana, che grazie al suo carattere estroso rende il personaggio simpatico). Vin Diesel, famoso grazie alla saga di Fast and Furious, non convince nel reinterpretare Richard Riddick, reso troppo statico sia per la recitazione sia per i dialoghi ridotti all’osso.

Voto: 1,5 su 5

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