Dopo Cahiers du Cinéma e Sight & Sound, anche il TIME, la prestigiosa rivista dai bordi color rosso fuoco, ha espresso la sua opinione sui film più belli di quest’anno. Il personaggio Jep Gambardella può certamente sorridere (e con lui anche l’Italia), perchè La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino entra prepotentemente nel podio (al secondo posto), seguito da American Hustle, che in America sta portando critiche più che positive per la controversa storia di Irving Rosenfeld (Christian Bale) e dello scandalo di corruzione del Abscam avvenuto negli anni settanta. Al primo posto c’è il film acclamato a Venezia Gravity, il film “spaziale” di Alfonso Cuarón con George Clooney e Sandra Bullock, mentre Her di Spike Jonze, presentato al recente festival di Roma, si aggiudica la “medaglia di legno” posizionandosi al quarto posto. A seguire The Grandmaster, Fast&Furious 6, il cartone animato della Disney Frozen, il documentario The Act of Killing, l’ultimo lavoro di Steve McQueen 12 Years a Slave e per ultimo il film di Peter Jackson Lo Hobbit: un viaggio inaspettato.
La classifica:
1) Gravity
2) La Grande Bellezza
3) American Hustle
4) Her
5) The Grandmaster
6) Fast and Furious 6
7) Frozen
8) The Act of Killing
9) 12 Years a Slave
10) Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug
Fonte: time.com
Vedere “F&F 6” nei migliori film del 2013 è un insulto per i registi che hanno lavorato onestamente su lavori che avessero un capo e una coda. Inserire un titolo del genere nella TOP10 è prostituzione intellettuale. Passi per il sopravvalutatissimo “The great beauty”, ma un secondo posto mi sembra esagerato. In attesa che il film (solo nono) “12 years a slave” esca nelle sale dissento sul primo posto al lavoro di Cuaron, sicuramente di buona fattura ma non sicuramente il migliore dell’anno. Dov’è “La migliore offerta” di Tornatore?
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Anche io sono rimasto scioccato dal sesto posto di Fast and Furious. Anche se non l’ho visto, credo che il sesto posto sia alquanto eccessivo. Per il resto è una classifica sicuramente contestabile e interpretabile, come lo era anche quella di Cahiers du Cinéma. Il film di Sorrentino “La Grande Bellezza” è piaciuto agli Americani per um ritorno al cinema italiano degli anni 60 rappresentato da Pasolini e Fellini (non è un paragone). Nonostante ciò, per me Thos Must be the Place rimane uno dei più belli. Gravity invece è esteticamente fatto bene. Ripeto, qualunque classifica sarà fatta, sarà sempre soggettiva.
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